AD Spain April 2021 issue
la casa siente y es sostenible

TOCAR BARRO
I loro pezzi delicati (tavoli, vasi, candelabri) di argilla, unici e mediterranei stanno tra l’arte povera e lo slow design.
Gli Italiani Studio Terre hanno un altro ritmo.

La loro visione: la necessità di tornare indietro e vivere strettamente legati alle nostre origini. Non invano Studio Terre
( gli Italiani Nino, Jufà e Riccardo) plasmano pezzi spontanei, mediterranei, con argille locali , attaccati alla terra e alla tradizione. Tavoli, vasi o candelabri unici, tra povera e ancestrale, che sembrano incompiuti o in procinto di essere disfatti. Si definiscono un piccolo laboratorio artigiano e dicono di creare dall’atto stesso del vivere e che la loro arte è istintiva: “non progettiamo l’oggetto, si definisce da solo pensiamo al suo concetto e la nostra energia si materializza imperfettamente”.
Il trio si è stabilito appena un anno, nel pieno della pandemia, a Trivolzio (PV) vicino Milano.

“Sentiamo la necessità di comunicare qualcosa di vero. Abbiamo forti riferimenti alla casa,
alla tradizione e alla terra”.

 

Loro sono le artiste e lui si occupa di più della parte socio-amministrativa dello studio.
“Il nostro archivio è composto da argille refrattarie, chiare rossastre e brune, tutte italiane e per lo più lombarde” (spiegano).
Nel loro lavoro, i loro luoghi d’origine (Puglia,Basilicata, Sardegna) si mescolano ai paesaggi dell’ oltrepo’ pavese, dove sono cresciuti. “L’arte è il riflesso della società e di ciò che accade storicamente. In questo momento di grande cambiamento, sentiamo più che mai il bisogno di mettere a fuoco e comunicare qualcosa di vero.
Nella nostra visione c’è una forte rivendicazione della casa, un ritorno alle radici e ai fondamenti della nostra cultura.
Vogliamo allontanarci dalla frenesia e dall’alienazione che ci impongono, siamo interessati a dei ritmi più naturali”.

Rocío Ley.